Rivera crocevia tra i baliaggi di Lugano, Mendrisio, Locarno e Vallemaggia
Lo storico Francesco Cerea ha raccontato il valore e l'importanza degli stemmi conservati alla Casa dei Landfogti (o, per essere precisi, Locanda dei Sindacatori)
Gli stemmi conservati nella loggia e nel salone della Casa dei Landfogti sono molto di più di eleganti decorazioni. Essi confermano che tra il 1640 e il 1730, Rivera è stato il crocevia fra i baliaggi di Lugano, Mendrisio, Locarno e Vallemaggia dei 12 Cantoni sovrani della vecchia Confederazione svizzera (1513-1798).
Il valore e l’importanza degli stemmi conservati nella «nostra» Casa dei Landfogti ci sono stati raccontati mercoledì 8 ottobre dallo storico Francesco Cerea e dal suo racconto, arricchito da immagini e aneddoti. La serata è stata una ricca introduzione al «corso di araldica» illustrato nel salone e nella loggia.
Gli ambasciatori dei Cantoni svizzeri, incaricati di controllare l’attività del Landfogto ed evadere i ricorsi contro le sue decisioni, si ritrovavano a Rivera prima del loro ingresso a Lugano per lavarsi, pettinarsi e mettersi gli abiti di gala «affinché i luganesi non ridessero di loro, ma imparassero a rispettarli».
Alcuni di questi Sindacatori hanno avuto ruoli importanti nella storia della Svizzera e nelle relazioni della Confederazione con le potenze p
olitiche e militari del tempo.
Così, ad esempio, Salomon Hirzel di Zurigo (stemma a sin.) contribuì ad evitare il coinvolgimento dei Cantoni svizzeri nella guerra dei Trent’anni (1618-1648).
Enrico Guglielmo Heinrich (stemma a ds.), il cui pronipote Giuseppe Antonio (anche lui sindacatore nel 1723) ebbe invece un ruolo attivo nelle trattative per fissare i confini, in gran parte ancora attuali, tra i Cantoni Svizzeri e il Ducato di Milano (oggi Lombardia).
Le storie raccontate da Francesco Cerea – che sarà protagonista della puntata dedicata ai mercenari svizzeri e agli Zurlauben del Canton Zugo nella prossima serie de «La Storia infinita» di Jonas Marti su RSI LA1 (dal 21 ottobre) – hanno appassionato i numerosi presenti e hanno confermato l’importanza degli sforzi per dare nuova vita alla Casa dei Landfogti e farne il cuore pulsante del nuovo Centro civico e culturale di Monteceneri. Un impegno ricordato anche – nei saluti iniziali – dal sindaco Pietro Solcà e da Letizia Ghilardi, vicepresidente della Fondazione e municipale di Monteceneri.
Alcune immagini dalla serata con Francesco Cerea
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